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Paroles: Alice. Mezzogiorno Sulle Alpi. La Recessione.


Rivedremo calzoni coi rattoppi, rossi tramonti sui borghi vuoti di macchine, pieni di povera gente che sara tornata da Torino o dalla Germania. I vecchi saranno padroni dei loro muretti come poltrone di senatori e i bambini sapranno che la minestra e poca e che cosa significa un pezzo di pane. E la sera sara piu nera della fine del mondo e di notte sentiremmo i grilli o i tuoni e forse qualche giovane tra quei pochi tornati al nido tirera fuori un mandolino. L'aria sapra di stracci bagnati, tutto sara lontano, treni e corriere passeranno ogni tanto come in un sogno. E citta grandi come mondi saranno piene di gente che va a piedi con i vestiti grigi e dentro gli occhi una domanda che non e di soldi ma e solo d'amore, soltanto d'amore. Le piccole fabbriche sul piu bello di un prato verde nella curva di un fiume nel cuore di un vecchio bosco di querce crolleranno un poco per sera, muretto per muretto, lamiera per lamiera. E gli antichi palazzi saranno come montagne di pietra, soli e chiusi com'erano una volta. E la sera sara piu nera della fine del mondo e di notte sentiremmo i grilli o i tuoni. L'aria sapra di stracci bagnat,i tutto sara lontano, treni e corriere passeranno ogni tanto come in un sogno. E i banditi avranno il viso di una volta con i capelli corti sul collo e gli occhi di loro madre pieni del nero delle notti di luna e saranno armati solo di un coltello. Lo zoccolo del cavallo tocchera la terra leggero come una farfalla e ricordera cio che e stato il silenzio, il mondo, e cio che sara.