Paroles: Fabio Concato. Vito.
:
Vito ti ricordo ancora dentro a panni larghi
ormai consumati da un fratello grande,
Vito avevi gli occhi scuri,
una bocca grande ma con pochi denti
ti prendevo in giro, ti facevo il verso:
non te la prendevi.
Vito la focaccia in classe la spezzavi in due
con le mani sporche di non so che cosa;
Vito insieme sulle piante
a buttar giu' neve alle barbagianne;
quelle con le trecce, quelle con gli occhiali;
quelle proprio racchie.
Vito, non ti ricordi
i furti in quel mercato rionale.
Vito ti ricordo ancora con le braghe corte
e le gambe viola per il grande freddo.
Vito ma com'eri buffo
con quel cappellino con il paraorecchie,
una grossa sciarpa fatta da tua mamma:
come ci tenevi.
Vito quel giorno al doposcuola, ci presero un po' in giro,
avevano scoperto i nostri giochi strani.
Vito non mi vergognavo di volerti bene,
di prenderti per mano darti il mio affetto
quello che sapevo, quello che potevo.
Vito,com'era bello col sole o con la neve
tornare a casa.insieme
Vito?
Vito ti ricordo ancora dentro a panni larghi
ormai consumati da un fratello grande,
Vito avevi gli occhi scuri,
una bocca grande ma con pochi denti
ti prendevo in giro, ti facevo il verso:
non te la prendevi.
Vito la focaccia in classe la spezzavi in due
con le mani sporche di non so che cosa;
Vito insieme sulle piante
a buttar giu' neve alle barbagianne;
quelle con le trecce, quelle con gli occhiali;
quelle proprio racchie.
Vito, non ti ricordi
i furti in quel mercato rionale.
Vito ti ricordo ancora con le braghe corte
e le gambe viola per il grande freddo.
Vito ma com'eri buffo
con quel cappellino con il paraorecchie,
una grossa sciarpa fatta da tua mamma:
come ci tenevi.
Vito quel giorno al doposcuola, ci presero un po' in giro,
avevano scoperto i nostri giochi strani.
Vito non mi vergognavo di volerti bene,
di prenderti per mano darti il mio affetto
quello che sapevo, quello che potevo.
Vito,com'era bello col sole o con la neve
tornare a casa.insieme
Vito?
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