Paroles: Sergio Endrigo. Altre Primavere.
Nei boschi dove il grande fiume va
Tra le dolci colline della nostra infanzia
Dove gli arcobaleni si confondono
Anche se il nostro cielo era la citta
Io vedo ancora quei mattini luminosi
Quando ogni cosa viva gettava l'ombra dell'eternita
E tutto il giorno come un mattino
Con le sue ombre taglienti oscurava, nascondeva
Un paradiso
E ho sognato e mai trovato
Ma non ho pensato mai
A questo giorno non sbarbato
Con i suoi corvi beffardi
Che volano tra gli alberi
E gracchiano, e piangono
E mettono in dubbio ogni altra primavera
In dubbio ogni altra primavera
E cosa
Un paradiso
E ho sognato e mai trovato
Ma non ho pensato mai
A questo giorno non sbarbato
Con i suoi corvi beffardi
Che volano tra gli alberi gia morti
E gracchiano, e piangono
E mettono in dubbio ogni altra primavera
In dubbio ogni altra primavera
E cosa
Tra le dolci colline della nostra infanzia
Dove gli arcobaleni si confondono
Anche se il nostro cielo era la citta
Io vedo ancora quei mattini luminosi
Quando ogni cosa viva gettava l'ombra dell'eternita
E tutto il giorno come un mattino
Con le sue ombre taglienti oscurava, nascondeva
Un paradiso
E ho sognato e mai trovato
Ma non ho pensato mai
A questo giorno non sbarbato
Con i suoi corvi beffardi
Che volano tra gli alberi
E gracchiano, e piangono
E mettono in dubbio ogni altra primavera
In dubbio ogni altra primavera
E cosa
Un paradiso
E ho sognato e mai trovato
Ma non ho pensato mai
A questo giorno non sbarbato
Con i suoi corvi beffardi
Che volano tra gli alberi gia morti
E gracchiano, e piangono
E mettono in dubbio ogni altra primavera
In dubbio ogni altra primavera
E cosa
Sergio Endrigo
Sergio Endrigo
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